Territorio

“Guarda il calor del sol che si fa vino | Giunto a l’omor che de la vite cola” (D. Alighieri). Puoi osservarlo in questo splendido scorcio di Toscana che si chiama Montepulciano.

La ricchezza di Montepulciano

Montepulciano è un incantevole comune medievale tra la Val d’Orcia e la Valdichiana Senese, nella Toscana sud-orientale. Si trova dolcemente adagiato su rilievi collinari che non superano i 605 metri sul livello del mare. Quest’area è stata sicuramente abitata dagli etruschi (III-IV secolo a. C.), che già ne riconoscevano le straordinarie potenzialità per la produzione di vini rossi. È proprio il vino la prima meraviglia di questa zona, terra del Vino Nobile di Montepulciano DOCG. Montepulciano offre diversi itinerari turistici tra paesaggi suggestivi, storia, arte e cultura. La cucina tradizionale della zona porta degna conclusione ad ogni giornata, con piatti semplici e tipicamente campagnoli come pici al sugo di nana, pecorino, carni pregiate e selvaggina di zona. 

I vigneti di Cantine Dei

Il generoso territorio di Montepulciano ospita le cinque unità produttive di Cantine Dei: Martiena, Bossona, La Ciarliana, La Piaggia e Cervognano. Tutte le cinque zone beneficiano di una giusta esposizione e delle condizioni pedoclimatiche che rendono unica la zona del Vino Nobile di Montepulciano. Presentano però caratteristiche diverse: la zona di Martiena (350 m s.l.m.) è caratterizzata da un terreno di medio impasto sabbioso-argilloso. Vigna La Piaggia (350 m s.l.m.), dedicata alla punta di diamante dell’azienda ossia il Vino Nobile Madonna della Querce, ha un suolo di origine pliocenica che risale a 1,8 – 6,8 milioni di anni fa, franco-argilloso, con una piccola presenza di scheletro. Vigna Bossona (400 m s.l.m.), da cui produciamo il cru Riserva Bossona, è caratterizzata da un sottosuolo ricco di scheletro e fossili di origine pliocenica, franco-argilloso, con la giusta presenza di sabbia fine (tufo). I vigneti de La Ciarliana (300 m s.l.m.) e Cervognano (250 m s.l.m.), infine, sono ricchi di argilla e calcare.

Cantina

I vigneti di Cantine Dei

Il generoso territorio di Montepulciano ospita le cinque unità produttive di Cantine Dei: Martiena, Bossona, La Ciarliana, La Piaggia e Cervognano. Tutte le cinque zone beneficiano di una giusta esposizione e delle condizioni pedoclimatiche che rendono unica la zona del Vino Nobile di Montepulciano. Presentano però caratteristiche diverse: la zona di Martiena (350 m s.l.m.) è caratterizzata da un terreno di medio impasto sabbioso-argilloso. Vigna La Piaggia (350 m s.l.m.), dedicata alla punta di diamante dell’azienda ossia il Vino Nobile Madonna della Querce, ha un suolo di origine pliocenica che risale a 1,8 – 6,8 milioni di anni fa, franco-argilloso, con una piccola presenza di scheletro. Vigna Bossona (400 m s.l.m.), da cui produciamo il cru Riserva Bossona, è caratterizzata da un sottosuolo ricco di scheletro e fossili di origine pliocenica, franco-argilloso, con la giusta presenza di sabbia fine (tufo). I vigneti de La Ciarliana (300 m s.l.m.) e Cervognano (250 m s.l.m.), infine, sono ricchi di argilla e calcare.

Cantina

La zonazione

Si chiama così il nostro metodo di suddivisione delle vigne. All’interno di una stessa area di produzione, le condizioni pedoclimatiche possono variare di molto anche a pochi metri di distanza, e influenzano fortemente il carattere del vino. La zonazione è quindi il porzionamento del terreno in sottozone che presentino caratteristiche omogenee, come ad esempio la stessa composizione del terreno e la stessa capacità produttiva del vitigno. Siamo quindi riusciti a definire una diversa sottozona per ciascuno dei nostri vigneti, che quindi curiamo secondo le sue specifiche necessità. Il grande vantaggio è da un lato il forte legame tra il terroir e il vino, che può essere identificato come proveniente da uno specifico vigneto, dall’altro l’instaurarsi di una profonda sintonia tra il nostro lavoro e il territorio stesso.

Sostenibilità in vigna

La preparazione del terreno è guidata da un profondo rispetto per la terra. Un procedimento che, attraverso la limitazione delle lavorazioni e del passaggio dei mezzi sul suolo, mantiene il terreno microbiologicamente vivo. In Cantine Dei ho scelto di utilizzare concimi da matrici organiche e naturali, che vengono bilanciate in base allo sviluppo della pianta nella fase vegetativa. Associati alle concimazioni, realizziamo sovesci utilizzando diverse essenze, selezionate a seconda della composizione del terreno: avena e segale, trifoglio, senape o colza. In particolare, l’avena e la segale consentono di migliorare la struttura del terreno in maniera naturale, il trifoglio apporta l’azoto necessario all’equilibrio vitale della pianta, la senape drena i terreni e ha un’attività detossificante su alcuni batteri e funghi, e la colza limita lo sviluppo delle piante infestanti. Oltre a questo, al momento dello sfalcio guadagniamo un ulteriore apporto di sostanza organica e biomassa. La scelta di non usare diserbi chimici accresce la vitalità stessa del suolo, e un’attenta gestione della chioma consente di prevenire le malattie della vite. Così si arriva a produrre un vino di alta qualità, all’insegna della sostenibilità e in sintonia con la natura.